Visitare gli Scavi di Ercolano
Al contrario di Pompei, la visita agli Scavi di Ercolano può essere concentrata in poche ore ed è ideale per chi ha poco tempo a disposizione ma non vuole rinunciare all’esperienza unica di ritrovarsi a passeggiare tra le vie di un’antica città romana!

Ercolano ha subito un fenomeno di conservazione unico e che non ha paragoni nemmeno con la vicina Pompei. La coltre di 16 metri di materiali piroclastici e fango che ha sommerso la città ha permesso la conservazione di domus a due piani, all’interno delle quali sono stati rinvenuti elementi architettonici in legno e in marmo, monili e oggetti d’arredo, nonché molti reperti organici, che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio lo stile di vita degli antichi ercolanesi.

La città di Ercolano prende il nome dal mitico eroe greco Ercole che, secondo la leggenda narrata da Dionigi di Alicarnasso, la fondò nel 1243 a.C. Studi più accreditabili ritengono, invece, che la città fu fondata dagli Osci nel XII secolo a.C o dagli Etruschi per poi essere conquistata nel V sec. a.C. dai Sanniti. Bisogna aspettare il 90 a.C. perché la città venga espugnata dai Romani e trasformata in municipium. Nell’ultima età della Repubblica Romana, Ercolano visse un periodo di grande splendore: grazie alla sua posizione sul mare, alla salubrità dell’aria e al clima mite divenne meta di villeggiatura per molte famiglie patrizie. Era quindi una città molto viva e popolosa quando il terremoto del 62 d.C. danneggiò notevolmente la città, mentre le opere di ricostruzione non erano ancora terminate quando avvenne la tragica eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
La nube tossica dell’eruzione annientò la popolazione, mentre, l’intera città venne letteralmente sigillata sotto i flussi piroclastici che si solidificarono per un’altezza di circa 16 metri, restituendo a noi in maniera quasi integra molti reperti organici, tra cui stoffe, vegetali, cibi e strutture in legno.

La riscoperta di Ercolano fu del tutto casuale: mentre veniva scavato un pozzo nel 1709 per ordine di Emanuele Maurizio di Lorena principe D’Elboeuf, vennero alla luce marmi e statue che decoravano la scena del teatro dell’antica Ercolano. Nel 1738 i lavori ripresero con Carlo III di Borbone sotto la direzione dell’ingegnere militare spagnolo De Alcubierre. Nel 1755, in seguito agli importanti ritrovamenti negli anni precedenti, fu fondata l’Accademia Ercolanense che fu molto attiva fino al 1792, tuttavia gli scavi furono interrotti e poi ripresi in maniera intermittente fino al 1927, quando sono ricominciati in maniera sistematica. Grandi ritrovamenti sono avvenuti negli anni Ottanta del secolo scorso con lo scavo del Tempio di Venere, delle Terme Suburbane e dell’antico porto greco, dove cercarono rifugio nel 79 d.C. gli ercolanensi. Dal 2000 sono ripresi a pieno ritmo gli scavi nei pressi della Villa dei Papiri con annessa biblioteca.
Itinerario 2 – 3 ore

I luoghi da visitare, entrando dall’ingresso di Corso Resina 187 (fermata Circumvesuviana “Ercolano Scavi”, linea Sorrento – Napoli)

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